Codename Vestia - Capitolo 19
Traduzione: A_G_V – Check: SimoDrago
Codename Vestia – Capitolo 19
Doyeong sospirò.
“Perché non parliamo della tribù.”
Gli stranieri che sono entrati non sono più andati via.
Aveva detto che era la regola della tribù. Per tenere secreta la sua esistenza.
Doyeong provò a convincerlo che non aveva alcun interesse nella tribù e che non aveva alcun motivo per dirlo a qualcun altro, ma insistette. Inoltre Camar sembrava non avere alcuna intenzione di cambiare la risposta di Tora.
Ora c’erano due vampiri che cercavano di tenerlo sull’isola quindi sembrava che fosse caduto in un pozzo più profondo cercando di svelare il segreto dell’altro lato dell’isola.
“Comunque, non è la prima o seconda volta che esce quindi dovrebbe star bene…”
Mentre Tora stava parlando, una donna della tribù improvvisamente lo attaccò da dietro.
Il vampiro lasciò uscire una risata e mise la donna sul suo grembo. Sembrava essere furiosa con lui per averla lasciata sola. Abbracciò la donna e mormorò parole dolci nel suo orecchio soddisfacendola.
Allora toccò il ginocchio di Doyeong. L’uomo si accigliò leggermente ma non rispose.
Neanche Camar disse qualcosa così le quattro persone sedute l’una affianco all’altra avevano diverse temperature come fuoco e ghiaccio.
Forse era a causa del trambusto durante il giorno, Doyeong e Camar erano molto tesi. Lei non lo guardò con uno sguardo di lamentela per averla spinta giù dal precipizio ma era stranamente silenziosa e aveva un volto pensieroso.
Tora e la donna della tribù avevano più affetto lì. Si alzò tenendola in un abbraccio plateale. Allora scomparvero verso una casa.
Il silenzio continuò tra i due. A un certo punto Doyeong si girò e chiese.
“Tu?”
Camar trasalì e si girò come se fosse stata sorpresa dall’improvvisa conversazione.
“Io?”
“Non esci?”
“Ah…”
Camar scosse la testa.
“Non lascio l’isola.”
Questa fu comunque la sola risposta. Doyeong mormorò con tono di resa.
“Sì, non lo so più. Dicono che se provi a tirare fuori con la forza un solitario recluso, lo renderà solo più recluso.”
Ci fu silenzio per un po’ prima che L’uomo si alzasse e si scrollasse di dosso le bucce delle pseudo-arachidi.
“Andiamo a dormire.”
Gli disse una donna di mezz’età della tribù, usando gesti con mani e piedi, cercando di fargli capire che poteva dormire nella casa sulla destra.
Ma Camar non lo seguì. Lui si girò sembrando un po’ stordito. Lei guardò il falò e restituì lo sguardo.
Ma quello fu tutto. Lo fissò semplicemente. Allora le chiese se non voleva andare a dormire dato che lei voleva sempre dormire con lui, poi entrò nella casa e si sdraiò.
Aspettò un altro po’ ma Camar non sembrava voler venire.
Doyeong era meravigliato.
‘Sta dicendo che la sua gente è qui?’
Dov’è il maiale che abbraccia graziosamente?
Era in qualche modo arrabbiato. C’erano persone che la adoravano come una dea e c’era anche un Cliente. Dopo che tutto era stato detto e fatto, questo era tutto solo un grande spettacolo per vedere se ci si poteva fidare di lui o meno.
‘Per cosa mi sto arrabbiando?’
Doyeong era anche più meravigliato di sé stesso. Il motivo per la strana sensazione tra di loro doveva essere che erano stati travolti dall’atmosfera di un’isola disabitata. E questa atmosfera era stata creata di proposito.
Doyeong chiuse gli occhi e andò a dormire.
***
Una piccola mano accarezzò il suo stomaco.
Il gesto era stato fatto con una chiara intenzione. Doyeong era addormentato ma quasi rise. Questa bastarda furtiva era arrivata tardi e punzecchiando il suo fianco.
Ma non aveva il cuore di lasciarla andare facilmente quindi si girò mentre parlava.
“Camar, il momento è…”
Allora fu sorpreso. Perché non era la vampira, ma una giovane donna che lo stava guardando. Era una donna dalla tribù di cui aveva visto il volto mentre stavano passando prima.
Sorrise mentre stava per baciarlo. Doyeong velocemente spinse via la donna e alzò la parte superiore del corpo.
“Cosa stai facendo?”
La donna disse qualcosa e provò a baciarlo ancora.
Le sue parole non sembravano funzionare quindi Doyeong si alzò, aprì la porta e se ne andò lasciando la donna che stava cercando di raggiungerlo mentre diceva qualcosa. E quasi sbatté contro un’altra donna in piedi alla porta.
“Cosa diamine…”
Ne rimase scioccato. Di fronte alla porta, le donne erano in piedi come in fila di fronte a un ristorante famoso.
Le donne lo circondarono cinguettando come uno stormo di uccelli. E, naturalmente, Doyeong non riuscì a capire una singola parola di ciò che stavano dicendo.
In quel momento vide Camar seduta sul pavimento con il falò estinto.
“Camar.”
Lui indicò le donne e le chiese di cosa stessero parlando ma lei, semplicemente, lo fissò.
Lui spinse via la donna e andò verso il piazzale. Le donne urlarono insoddisfatte e si lamentarono ma non lo seguirono.
L’uomo guardò le donne e chiese.
“Perché sono lì?”
Camar disse senza molto imbarazzo.
“Perché Doyeong viene dal mondo esterno.”
“Quindi?”
“I visitatori sono preziosi perché danno alla luce a bambini in salute.”
Era davvero molto meravigliato.
“Non dirmi che per questo tu…?”
…Non sei venuta a dormire.
Camar guardò il falò estinto e non rispose. Così la fissò così.
“Sai che fare qualcosa di simile senza il consenso è definita molestia sessuale nel mondo esterno?”
La vampira mentre avvolgeva le braccia intorno alle ginocchia disse
“Lo fanno sempre nella tribù.”
Realizzò ora perché la tribù era di razza così mista per essere una tribù nativa. Sarebbe stata una scelta inevitabile per la diversità genetica nell’ambiente così di nicchia.
Stando di fianco a Camar, le donne chiacchieravano solo da lontano ma non si avvicinavano. E appena rinunciarono, si dispersero tutte verso le loro case.
Sembravano aver realizzato che Doyeong non aveva alcuna intenzione di dormire con qualcuna di loro, oggi. Fortunatamente non avevano l’abitudine di forzare legando la persona per essere usata come uno stallone come la tribù amazzone nei racconti.
Doyeong non sapeva se arrabbiarsi o meno.
“Sono davvero senza parola… Ora sono sveglissimo.”
Allora si sedette.
Camar dimenò le dita. Voleva fermarlo quando aveva detto di voler andare a dormire ma non poteva violare le regole della tribù, soprattutto perché sapeva quanto tutti avessero aspettato questo giorno.
Infatti, i fruscii nei cespugli che Doyeong aveva sentito prima non erano tutti di Tora.
Anche se era vietato, c’era stato un momento in cui ragazze curiose erano andate segretamente dall’altro lato dell’isola per vedere Doyeong. Alle bambine che chiedevano com’era l’ospite questa volta, Tora sembrava aver risposto, ‘È molto affascinante.’
Come Camar aveva da molto osservato, l’interesse dei giovani uomini e delle donne per i belli del sesso opposto non poteva essere fermato anche se arrivavano i loro antenati.
Le bambine avevano guardato in segreto Doyeong da dietro i cespugli e si erano innamorate dei suoi occhi grigio-blu, la sensazione sofisticata di un mondo civilizzato e la bellezza selvaggia di un guerriero tribale coesistevano. Stavano chiedendo a gran voce che Camar lo presentasse alla tribù.
Lei aveva presto scoperto che Doyeong era una persona degna di fiducia ma non voleva presentarlo alla tribù perché sapeva che qualcosa di simile lo stava aspettando.
Mentre ci stava pensando, i suoi occhi incontrarono quelli dell’uomo, che si stava accarezzando il dorso del collo.
Ah!
Allora uno strano rumore venne da lontano. Era proprio come l’urlo di una donna… Ma ovviamente il suono era un po’ diverso.
Nel momento in cui volle cercare la fonte, Doyeong notò la vera natura del suono e realizzò che anche Camar ne era conscia. Camar disse timidamente.
“Tora…”
Doyeong sbuffò.
Perché era possibile per i luax e le umane.
Anche se il motivo per cui non c’erano molte donne tra i vampiri era perché le donne erano più svantaggiate da un punto di vista evolutivo.
I luax avevano due opzioni, le luax e le umane. Ma le luax avevano solo un’opzione.
Dopotutto non era una specie nata attraverso l’unione tra un uomo e una donna.
“Doyeong può scegliere chiunque. Anche Aki.”
Camar disse improvvisamente.
“Aki?”
Non riusciva a ricordare chi fosse. Allora Camar continuò a puntare verso la fonte del suono.
“Non è bella?”
Ora che ci pensava, era piuttosto bella ma dopo aver visto Camar, non pensava che fosse particolarmente bella. Ma prima di quello…
“Quella donna non è sua moglie?”
Quando Doyeong lo chiese, Camar scosse la testa.
“Tora non ha una moglie. È solo un’amante ora. Cambierà presto. Sempre così. Quelle bambine sono orgogliose di essere l’amante di Tora almeno una volta. Tora è il dio guardiano che protegge la tribù.”
Doyeong poteva biasimare solo sé stesso. Il senso comune di questo malvagio mondo civilizzato continuava a ostacolare un’imparziale approvazione delle altre culture.
Non importando quando una tribù avesse regole, Doyeong aveva una sensibilità ai diritti umani di base.
Ma improvvisamente, con un certo pensiero, Doyeong guardò Camar e chiese.
“Posso scegliere chiunque? Quindi anche te?”
La vampira si morse il labbro come se fosse stava infilzata da queste parole. Allora mormorò abbassando lo sguardo.
“Non posso avere bambini.”
“Sto solo chiedendo se posso sceglierti.”
“Se non pianifichi di avere bambini, tu… Non devi scegliere.”
“È così? E se volessi scegliere qualcuno?”
Doyeong la fissò.
Camar dimenò la mano ma non rispose. Lui fece un lungo respiro che sembrava più un sospiro e si alzò.
“Vado ancora a letto.”
E andò via. Non c’era alcun suono di lei che lo seguiva come era solita fare.
Ma nel momento in cui la porta della casa si aprì, improvvisamente, lei gli afferrò il polso di da dietro.
“Io…”
In quel momento Doyeong prese Camar e la spinse dentro.
Tak.
La porta si chiuse.
Lei alzò le spalle e si appoggiò al muro respirando pesantemente. Doyeong parlò delicatamente nell’oscurità.
“Dillo.”
Camar, che non poteva avere bambini, doveva dirlo anche se sapeva che il suo monopolio su Doyeong era egoista. Prese la mano dell’uomo sulla sua spalla e mormorò come se piangesse.
“Non scegliere, nessuna.”
Il momento in cui le loro labbra si incontrarono, Camar si riempì di gioia. Questa sensazione poteva essere descritta solo come gioia.
Come se si stesse sciogliendo, lui alzò gentilmente le sue calde labbra e mormorò.
“Camar, fai qualsiasi cosa tu voglia. Non pensare ad altro.”
A volte sembrava che a lei non fosse chiaro cosa lei volesse. In particolare quando sembrava preoccuparsi di qualcuno.
Forse perché era gentile ma a lui non piaceva. Con questa personalità, se non avesse vissuto su quest’isola, non pensava che sarebbe riuscita a sopravvivere per tremila anni.
Guardò profondamente gli occhi di Camar e disse.
“Quindi dimmi cosa vuoi.”
“Baciami, di più.”
Gli disse, come se fosse posseduta. Allora lui sorrise leggermente come se si stesse complimentando con lei.
La ragazza sentì il suo cuore battere e affondare.
La baciò ancora mentre la fissava. Con la testa bassa, la frangia fluente solleticò il suo volto.
Con la testa inclinata, Camar accarezzò la schiena di Doyeong sopprimendo il bisogno di abbracciarlo.
Non sapeva come definire questa sensazione. La sua testa era frastornata, la sua gioia era traboccante, il suo cuore stava battendo. Questa strana sensazione era…