Codename Vestia - Capitolo 10

Traduzione: A_G_V – Check: SimoDrago
Codename Vestia – Capitolo 10
“Gli umani sono deboli. Muoiono velocemente.
Camar mormorò con tono funereo.
“Non lo sono.”
Disse Doyeong per contro.
“Non lo sono?”
“Il corpo umano è più duro di quanto pensi. Vuoi vedere? Ecco.”
Doyeong arrotolò le maniche della sua maglietta e mostrò la cicatrice all’avambraccio come un vecchio che si vanta delle sue vecchie leggende.
Questa era stata causata da un proiettile. E questa viene dai frammenti di una mina.”
Continuò indicando sotto il suo orecchio e arrotolando la maglietta per rivelare la cicatrice allungata sul suo fianco.
“Essere infilzati con un coltello è la peggior sensazione. Ho perso molto sangue. Pensavo che sarei morto…”
Allora smise di parlare perché Camar stava toccando la sua cicatrice.
“Sembra doloroso. Fa male?”
Le punte delle sue dita erano fredde. Doyeong abbassò la maglietta e disse.
“Non più.”
Era una ragazza così strana. Erano vecchie ferite di cui restavano solo leggere tracce ma ai suoi occhi sembrava così doloroso, come se lo avesse visto sanguinare in quel momento.
Finora c’erano state un totale di quattro vampire che Doyeong aveva conosciuto.
Camar. Un ex membro della squadra. Yeonha, un sottoufficiale da un’altra base che aveva incontrato durante un’operazione congiunta prima. E infine Rachel.
Oltre che quelle che si univano al CMAT nel momento in cui diventavano vampire e ricevevano educazione, le vampire tipiche erano le vampire amazzoni come quel sottoufficiale o i generali come Rachel. Però, forse Camar era una vampira infetta con un virus umano, non l’opposto.
Pensandoci, Doyeong chiese esasperato.
“Cosa stai facendo?”
Perché Camar stava accarezzando il suo stomaco come se fosse suo. Alzò lo sguardo verso di lui e, per un istante, lui pensò di godersi semplicemente il momento.
“Perché il tuo stomaco è così?”
Sembrava che intendesse perché il suo stomaco fosse scomodo. Doyeong replicò mentre metteva via le sue mani.
“Si chiamano addominali scolpiti.”
Che cattiva donna, palpeggiare gli stranieri come desiderava.
“Io non li ho.”
Così Camar sembrava una bambina con la sua pancia scoperta. C’erano tracce di addominali, non erano definitivamente abbastanza da usarli per il bucato.
Camar guardò nuovamente Doyeong e disse.
“Interessante. Tenente è diverso da me.”
“Cosa…”
Mentre parlava, Doyeong improvvisamente realizzò qualcosa.
“Questo è ciò che dici quando intendi che qualcosa è fantastico?”
Annuì la ragazza.
“Differenti. Noi.”
Naturalmente. Io sono un umano e tu sei una vampira.”
“No, più di quello…”
Lei voleva dire qualcosa ma non sapeva come esprimerlo. Però luisembrava capire, grosso, modo cosa voleva dire.
Anche se era stata sposata, visto che suo marito era morto nella prima notte, era altamente probabile che non avesse avuto la sua prima notte. E se come aveva detto era venuta in quest’isola disabitata ‘molto tempo fa’ non avrebbe avuto molta esperienza in quell’area.
“C’erano uomini tra le persone che sono venute qui.”
“C’erano, ma erano diversi da Tenente.”
Allora guardò Doyeong con i suoi occhi rossi e mormorò.
“Nessuno somigliava a Tenente.”
Lui poggiò i gomiti sulle ginocchia e strinse il suo mento.
“Ora stai rivelando il tuo vero volto.”
Camar inclinò la testa.
“Rivelare? Vero volto?”
“Significa che ti piacciono le cose belle.”
“Tenente è bello?”
“Lo direi di me ma questa dovrebbe essere la verità.”
Camar fissò Doyeong come se giudicasse se le sue parole fossero vere o false.
“Lo penso anch’io.”
L’uomo sorrise. Le persone ordinarie direbbero cose sfortunate in risposta o mostrerebbero avversione verso il narcisismo altrui.
Comunque, quanto è passato dall’ultima volta che ho incontrato questo tipo di persona?
Si sentiva perplesso. Era divertente il fatto che era arrivato a parlarle come se la conoscesse da molto tempo. Inoltre, era una donna con così tanti lati misteriosi.
Fu allora che Camar, che lo stava guardando, incontrò i suoi occhi.
Gli occhi diella ragazza erano strani. I brillanti occhi rosso rubino dovrebbero sembrare inquietanti… ma i suoi larghi, rotondi occhi luminosi sembravano come quelli di un bambino appena nato.
Se Camar fosse davvero nata quando affermava, doveva aver visto moltissime cose nel mondo, forse anche abbastanza da corrompere Adamo ed Eva a mangiare il frutto proibito, con quegli stessi occhi, ma lei aveva ancora lo sguardo limpido.
Da lei proveniva quella curiosità che si trova in una ragazza adolescente.
E, sotto il cielo stellato al crepuscolo, era un posto dove il cuore di chiunque,anche poco sensibile, avrebbe battuto forte.
Loro non lo realizzarono, ma non riuscirono a togliersi gli occhi di dosso.
La leggera brezza notturna spazzolò i capelli di Camar.
Shrak.
Un suono improvviso portò Doyeong a guardarsi intorno.
“Cosa c’è?”
Chiese Camar mentre Doyeong esaminava attentamente la foresta che era immersa nell’oscurità. Però non c’era alcun segno di qualcosa che fosse fuori luogo.
“Non hai sentito quel suono?”
“Che suono?”
Se lei, che era una vampira, non lo aveva sentito, allora c’era un’alta probabilità che lui avesse sentito male…
Camar aggiunse pensosa.
“Ci sono animali qui.”
Doveva essere stato un suono animale.
Ad ogni modo, Doyeong guardò silenziosamente l’immobile oscurità per un po’ prima di voltarsi verso di lei. Camar stava aspettando con un volto inconsapevole.
Isola disabitata nella notte. Un giovane uomo e una donna. Era stato quasi travolto in un’atmosfera che aveva tutte le condizioni che avrebbero fatto sentire strano qualsiasi uomo normale.
Doyeong disse.
“Dormiamo, dormiamo semplicemente.”
“Hmm.”
La vampira era in modalità cucciolo, ansimando alle parole del proprietario come al solito, il suo muso lungo di prima era scomparso.
Camar sollevò Doyeong quindi entrò nella baita, stese il suo letto e lo adagiò.
“Ecco, Tenente.”
Disse Camar a bassa voce. Mentre Doyeong si girava, disse ancora.
“Grazie. Per essere forte. Tenente morirà.”
Doyeong era sorpreso.
“Chi stai dicendo che morirà? Non morirò.”
“Umm.”
Camar sorrise con i suoi larghi occhi. Doyeong girò la sua testa.
Non era insolito che vampiri e umani si sposassero in questo mondo, ma questo era un caso diverso. Camar, che viveva qui da sola, e lui, che aveva un posto in cui tornare, indipendentemente dalle circostanze.
Era altamente probabile che le notizie della sua scomparsa non fossero ancora state comunicate ai suoi genitori dato che era in uno stato DIA (disperso in azione). Però, se il periodo di scomparsa fosse stato prolungato, la CMAT avrebbe presto fermato le ricerche. Doveva scoprire velocemente un modo per tornare indietro in qualche modo.
Doyeong guardò Camar che stava stendendo la trapunta con uno sguardo eccitato. Camar sorrise quando i loro occhi si incontrarono.
Sì. Prima che accadesse l’irreversibile.
***
‘Il problema è la mia gamba.’
Pensò Doyeong.
Se solo la sua gamba non fosse ferita sarebbe stato in grado di trovare un modo per tornare mentre si guardava intorno nell’isola, ma al momento era un cane legato a un guinzaglio invisibile. Non c’era niente che potesse fare in particolare, eccetto sedere nell’ombra della spiaggia che era già diventato il suo posto riservato e ferirsi il fondoschiena.
Camar, che sedeva di fianco a lui, stava intessendo tappeti all’uncinetto con aghi che aveva fatto intagliando il legno lei stessa. Il risultato era passabile. Per non menzionare che tutte le costruzioni nella baita erano il lavoro di Camar.
Vivere da soli non doveva essere facile ma Camar poteva fare davvero molto. Costruire una casa, fare un ‘forno’, cucinare vari tipi di cibi al falò, fare tutti i tipi di strumenti… Di questo passo avrebbe potuto costruire la sua stessa civilizzazione da sola.
In realtà, se Doyeong fosse andato alla deriva su un’isola deserta da solo, ci sarebbero state molte cose da fare. Però Camar aveva già costruito un sistema qui e aveva fatto quasi tutto da sola, visto che la sua gamba era in questo stato.
Ripensandoci, sembrava che fosse diventato il suo pilastro in un certo senso.
Mentre guardava Camar, improvvisamente ricordò una conversazione che aveva avuto una volta.
––
“Quali sono le origini dei vampiri? Nessuno lo sa. Ci sono così tante ipotesi… La più convincente, in una parola, è che sono alieni.”
Ricordava di essere scoppiato a ridere.
“Non ridere. Questa potrebbe sembrare una storia oltraggiosa, ma guarda. In primo luogo non ha senso dire che, dopo che un essere umano è infettato da qualcosa, inizia a succhiare sangue umano e si trasforma in un essere vivente che vive per sempre.”
E dopo l’altra persona mosse il dito di fronte a Doyeong.
“Non è lo stesso con la storia della creazione della terra?”
Beh, sentendolo, non sembra più una cosa molto stupida da dire ma Doyeong, a cui non piacevano molto le creazioni fantascientifiche, non poté far altro che ridere.
“Quindi il ‘Virus X’ che trasforma gli umani in vampiri è venuto sulla terra dallo spazio esterno?”
“Sì, ma è accaduto molto tempo fa. Circa nel momento in cui i vulcani eruttavano e la crosta terrestre tremava. Penso che fossero i primi vampiri infetti con questo Virus X. Ma allora si sono estinti come i dinosauri.”
––
“Un alieno.”
Mormorò Doyeong.
In quel momento aveva riso e aveva lasciato perdere. Ma quando guardava Camar, pensava che la verità fosse davvero sconosciuta. Eccola qui, travestita da Robinson Crusoe, da sola su un’isola disabitata con una tale personalità e per motivi che non conosceva.
“Cosa?”
Chiese Camar mentre lo guardava.
“Lo fai bene.”
Lo pensava seriamente ma aveva detto le parole semplicemente di sfuggita senza molto significato. Però Camar mormorò mentre girava il suo corpo leggermente di lato.
“Non guardare. Non è ancora finito.”
Doyeong sospirò. Inoltre, questa vampira era inutilmente troppo carina.
‘Sono alla deriva su un’isola deserta. Certamente questo è meglio che essere insieme a quello Spetsnaz ma comunque sono ugualmente nocivi per il mio cuore.’ pensò
Camar si concentrò ancora sul tessere il tappeto.
Uuuuuung…
Fu allora. Un basso suono roboante provenne dal cielo.
Doyeong scosse la testa.
Era il suono di un aereo. E sicuramente stava venendo da questa parte.
Naturalmente anche Camar guardò verso la provenienza il suono. Il suo udito era molto migliore di quello umano.
‘Forse è la Legione.’
Pensò Doyeong. Ma era già passata più di una settimana da quando era saltato nel mare e scappato. Inoltre non avevano alcun motivo di cercare lui, un mero tenente, volando su un aereo fino ad ora.
Se era così, l’aereo che si stava avvicinando era molto probabilmente una squadra di soccorso che stava passando sopra l’isola intenzionalmente, o per caso.
Nel momento in cui finì di pensarci, Doyeong si dimenticò di non potersi alzare da solo e mise la mano sul pavimento per tirarsi su.
Allora, Camar vide Doyeong mentre la paura si diffondeva sul suo volto come uno scoppio di dolore.
Non c’era tempo per reagire. Camar attaccò Doyeong. Balzò su di lui e scivolarono nei cespugli come una terza base che scivolava vero la terza base.
N/T: i due ‘terza base’ hanno significati diversi. Nel primo caso indica il ruolo del giocatore di baseball (chiamato anche 3B) che ha la possibilità di conquistare la terza base. Nel secondo caso è appunto la posizione da conquistare, la base stessa.
“Tu, cosa…”
Mentre Doyeong provava a parlare, Camar coprì la sua bocca con la sua mano e lo premette giù con il suo corpo.
Il suono dell’aereo passò sopra di loro e se ne andò via.
Camar era concentrata sul suono così si rilassò solo quando fu abbastanza distante. Poteva direttamente sentire il suo corpo, che era stato rigido a causa del confronto, rilassarsi.
E ora stava guardando verso Doyeong, che era premuto sotto al suo corpo per vedere se aveva del coraggio addosso. Le estremità disordinate del tappeto la coprivano come il suo corpo che lo stava coprendo, scendendo per fondere le ombre.
La distanza tra i due era poca.
Doyeong tese la sua mano per passarsela sui capelli, quindi si accarezzò le spalle.
Poi afferrò Camar e le gettò gambe di lato come farebbe un wrestler.
“Sei pesante!”
Non sapeva se lo aveva mai detto ma i vampiri erano molto più pesanti degli umani. Questo perché erano diversi.
Aveva usato quel corpo che sembrava una pesante pietra per spingerlo giù. Il peso della pressione sul suo petto gli aveva reso difficile respirare.
“Ugh.”
Il dolore lo colpì quando provò a muovere la gamba e gemette, senza realizzarlo. Camar, che era stata lanciata via come una frittella incandescente, si alzò e guardò la sua gamba.
“Stai bene?”
“Cosa c’è che non va in te?”
Le chiese bruscamente Doyeong.
