Codename Vestia - Capitolo 9
Traduzione: A_G_V – Check: SimoDrago
Codename Vestia – Capitolo 9
Inoltre, gli umani che aveva incontrato non l’avevano mai guardata così. Anche se la guardavano, la guardavano con paura e riluttanza.
Per gli umani era solo uno dei due.
Una dea o un mostro.
Ma per quest’uomo, lei…
Di fatto non la guardava neanche come una persona, ma più come un cane.
Se Doyeong avesse scoperto che ne era davvero conscia, sarebbe stato sorpreso.
Lei era davvero perspicace.
“Hai finito?”
Chiese Doyeong.
“Uhm.”
Camar legò l’ultimo nodo e si tese per supportare Doyeong. Doyeong, che si era già abituato a lei, le prese mano e si alzò.
Però la superficie della roccia su cui era in piedi era irregolare quindi inciampò leggermente e Camar lo sorresse subito. In quell’istante la spalla della vampira e l’ascella dell’uomo si urtarono anormalmente.
I loro occhi si incontrarono molti vicini tra loro.
La ragazza spalancò leggermente gli occhi per la sorpresa e Doyeong avvolse il braccio intorno alla sua spalla.
“Andiamo.”
Devo tenerlo a mente. Questo è puramente un gioco di sopravvivenza, non un manga d’amore.
***
Quando si svegliò al mattino, Camar era ancora attaccata alla sua schiena. Lui la guardò.
‘Perché questa donna è così confusionaria?’
Statisticamente, le persone con buone condizioni fisiche avevano più probabilità di vincere l’infezione e diventare un luax, per questo molte persone dicevano che questo era il motivo per cui tutti i luax erano belli. Ma anche tra i migliori, Doyeong era certo che l’aspetto di Camar fosse comunque nell’1% migliore.
Se avesse vissuto all’esterno, avrebbe potuto vivere con un harem. Anche se non le fosse piaciuto, gli uomini si sarebbero innamorati e attaccati a lei.
Camar aprì lentamente gli occhi. Quando le sue ciglia si alzarono e rivelarono i suoi occhi rossi sembrava quasi di assistere a un miracolo.
La vampira ricambiò il suo sguardo ma non disse niente. Quindi i due si fissarono semplicemente l’un l’altro. Da qualche parte, attraverso una fessura negli alberi, una luce brillò su di loro e udirono il leggero rumore delle onde.
Si sentiva come se il sangue nel suo corpo si stesse increspando, come il suono delle onde che si infrangevano avanti e indietro.
“Tenente…”
Camar disse con voce bassa e roca. E con quella voce che fece scorrere leggeri brividi sulla sua schiena, chiese
“Sei affamato?”
***
Guardandola pulire la terracotta, Doyeong le chiese una cosa di cui era curioso.
“Da chi hai imparato il francese?”
La comunicazione base era possibile ma le parole che usava a volte erano di vecchio stampo, potevano esser viste solo nei libri di testo e la pronuncia era un po’ strana. Non sembrava che lo avesse imparato da un francese.
“Johannes.”
“Johannes?”
Era un vero nome.
Camar annuì.
“Era arenato. La sua nave era stata trascinata qui.”
Sembrava intendere che la nave su cui Johannes era a bordo era affondata ed era stato in pericolo. Doyeong chiese.
“Quando è successo?”
“Molto tempo fa.”
“Quanto tempo fa?”
Camar lo guardò con aria assente.
“Tenente fa molte domande.”
“Guarda. Anch’io ero in pericolo e mi sono arenato su quest’isola.”
Ad essere precisi, ‘Sono saltato da un aereo e ho nuotato fino a quest’isola.’ Ma lei non aveva bisogno di saperlo.
“La mia famiglia non sa se sono vivo o morto e nemmeno io so dove sono. Non dovrei almeno comprendere l’estensione? Per questo sto facendo domande per sapere esattamente dov’è la mia situazione tra il ‘peggio’ e il ‘tollerabile’?”
quindi la ragazza rispose, sembrando poco sicura di sé… e non c’era niente che Doyeong potesse fare.
“Non ne sono sicura. Non conto i giorni. È passato molto tempo.”
Se il suono nome era Johannes…
“Era tedesco?”
“No, olandese.”
Se è così, si chiedeva se Johannes facesse parte della Compagnia delle Indie orientali. Allora sarebbe almeno cento anni fa.
“Johannes parlava un po’ di francese. Mi ha insegnato.”
Allora il suo volto si illuminò come se avesse avuto una buona idea.
“Oh, però parlo bene l’olandese. Lo parlavo molto con Johannes.”
“Non posso.”
Doyeong, che aveva una discendenza mista franco coreana, aveva buone abilità linguistiche in inglese, spagnolo intermedio, russo principiante, oltre che alle sue due lingue madri, francese e coreano, ma l’olandese era difficile.
n/ch: l’olandese è una lingua molto difficile, un misto tra inglese, francese, tedesco più altri particolari proprio unici dell’Olanda e non è facile da imparare. In molte città olandesi, infatti, si parla correntemente l’inglese nel quotidiano.
Sarebbe stato possibile se ci fosse stato un interprete ma sfortunatamente tali cose erano un lusso in una tale situazione.
Ad ogni modo, aveva imparato il francese usato da uno straniero in tempi antichi, non era sorprendente che il suo parlato fosse così particolare.
Una volta chiariti i suoi dubbi, le fece la domanda seguente.
“Come sta Johannes?”
“Morto.”
Doyeong si fermò. Camar aveva un volto che sembrava così innocente che era difficile credere che avesse appena detto una cosa simile.
“Com’è morto?”
“Era vecchio. Nei suoi sogni.”
Era un po’ divertente da immaginare ma allora Doyeong realizzò che questo bell’essere di fronte a lui fosse come una pietra, diverso da lui. Non sarebbe né decaduta né scomparsa anzitempo.
Camar sarebbe stata qui dopo che l’uomo che era stato trascinato nel pericolo fosse morto di vecchiaia.
Per qualche motivo, Doyeong combatté per scuotersi di dosso la sensazione inquietante che corse lungo la sua schiena. Tornerò in qualche modo.
“Qualcun altro è arrivato qui?”
Doveva radunare informazioni prima, e molte.
“Finito.”
Ma Camar si alzò con un cesto di terracotta. Non pensava che volesse parlare ancora. Doyeong si appoggiò sulla sua schiena e chiese direttamente.
“Hai qualche desiderio di vivere all’esterno?”
Camar lo guardò come se avesse sentito la parola per la prima volta.
“Esterno?”
“Sì, all’esterno dell’isola.”
Di fatto, non era un grande problema lasciare l’isola perfino ora se Camar lo avesse aiutato a scappare. Con la forza di un vampiro puoi fare qualsiasi cosa, che fosse nuotare o costruire una zattera. Ma lei, scosse la testa.
“No.”
Doyeong chiese tranquillamente anche se voleva percuoterla e chiederle ‘Perché diamine?’
“Perché?”
“Mi piace qui.”
“C’è il Floss all’esterno e ci sono molte cose che rendono la vita più facile, almeno se paragonata a quando eri nata. Non siamo più nell’era dove inforni con la terra cotta e tagli le cose con un coltello di pietra, non sarebbe scomodo vivere ancora così?”
“Non scomodo.”
Camar provò a tornare indietro ma Doyeong non si arrese e disse.
“Non so quand’è stata l’ultima volta che hai lasciato l’isola ma cambierebbero molte cose in 10 anni. Scommetto che è un mondo completamente diverso. Non vuoi andare fuori?
Camar lo guardò e parlò come una ragazza adolescente che era infastidita dagli adulti.
“Sei fastidioso Tenente. Io resto qui.”
Allora Camar se ne andò davvero. Doyeong sospirò.
“Questa bambina cocciuta, perché le mie parole non riescono a raggiungerla?”
A quel punto lei fece qualche passo e si guardò indietro. L’uomo rimase lì come se si fosse arreso.
L’ombra di un albero pendeva ai suoi piedi, alzò lo sguardo e ne vide la chioma ma i raggi del sole che ci brillavano attraverso rendevano solo freddi i suoi occhi…
***
Era notte e non c’era alcun segno dell’ingresso della fanciulla. Doyeong aspettò e guardò fuori ma la vampira era seduta sulle scale di legno all’ingresso, proprio come un’adolescente in fuga. Lui le chiese.
“Perché non entri?”
“Vuoi andare fuori, Tenente?”
Ma invece di risponderle direttamente, disse
“Casa.”
poi si corresse
“Voglio andare a casa.”
Camar si strinse le ginocchia al petto e cadde in profondi pensieri. Lo stava aspettando, perché c’era un’atmosfera che permetteva delle parole come ‘Andiamo all’esterno’.
Così, lei, guardò il cielo in lontananza.
“Anch’io ho una casa. E Mati e Tawa.”
Erano parole che non conosceva ma allora realizzò che significavano mamma e papà.
“Anche Adawi.”
Aggiunse Camar.
“Adawi?”
Domandò, perché era una parola a lui sconosciuta. Allora Camar replicò schiettamente.
“Ero sposata. Avevo adawi.”
Doyeong chiuse la bocca. Considerando il fatto che i matrimoni infantili erano prevalenti in passato, non era strano che Camar avesse già un marito o anche bambini quando era umana. Aveva circa venticinque anni, l’età in cui era normale avere tre figli.
Comunque, per un momento, non poté capire perché si sentiva come qualcuno che era stato schiaffeggiato in faccia.
Shrak.
Camar si girò al suono e lo vide sedersi al suo fianco. Allora chiese con tono calmo.
“Hai dei figli?”
scosse la testa.
“Adawi morto il giorno in cui ci siamo sposati.”
Doyeong si accigliò.
“Com’è morto?”
“Incidente.”
Disse solo quello, non aggiunse altro. Allora raccontò un’altra storia.
“Gli alberi fiorivano nella mia città natale, molti. Mi piaceva il frutto perché era delizioso. Lo ricordo ancora.”
“Che tipo di albero era?”
Chiese Doyeong per continuare la conversazione. Allora Camar scosse la testa.
“Nessun altro. Non ne vedo nessuno da un po’ di tempo.”
“Intendi che sono estinti?”
“Estinti?”
“Significa che sono spariti tutti.”
Camar annuì.
“Uhm. Sono spariti tutti.”
Anche senza che gli umani causassero distruzione, la vasta maggioranza di cose viventi sulla terra era scomparsa per vari motivi. Mancanza di cibo, variazioni di clima, comparsa di nemici naturali, eccetera. Era la legge della natura ed era un flusso irresistibile.
Quindi gli alberi di cui stava parlando avevano semplicemente seguito il corso della natura.
Comunque, per qualche motivo, il tono calmo di Doyeong sembrava più torvo. Forse era perché Camar non era né buona né cattiva ma semplicemente fuori luogo. Tutto stava lentamente scomparendo… tranne lei.
“Non solo quell’albero, non era rimasto niente nella mia città natale.”
Improvvisamente Camar disse una frase grammaticalmente perfetta.
“Anche le tombe di Mati, Tawa e Adawi.”
Un vento freddo soffiò e la frangia di Camar svolazzò rivelando la sua fronte.
Doyeong chiese tranquillamente.
“Quindi è questo il motivo per cui vivi qui da sola?”
“Io…”
Lei aprì la bocca ingoiando le sue parole e cambiando argomento.
“Le persone vengono, a volte. Con navi.”
“Come Johannes?”
Doyeong si chiedeva che parole stava per dire, ma pensava che avrebbe smesso di parlare se avesse chiesto troppo, quindi andò avanti.
Camar annuì.
“Molte persone prima di lui. Rodriguez si, aveva una distorsione alla caviglia. Pensavo fosse una piccola ferita ma si è gonfiata. Morto pochi giorni dopo. Anche Billy morto per ferite. Non sono riuscita a sistemarlo.”
Non importa quanto fossero stati fantastici i vampiri, a meno che avessero conoscenze mediche, le loro capacità di guarire le ferite era pari a quella umana. Esaminando il trattamento sulla gamba ferita di Doyeong, Camar aveva un po’ di conoscenze mediche ma era comunque al livello di rimedi popolari.
“Milla non poteva accettare essere arrivata qui da sola. Si è gettata dal precipizio poco dopo aver aperto gli occhi.”
Camar sembrava davvero triste mentre raccontava la storia.
“Tenente…”
Camar parlò delle persone che erano arrivate sull’isola. C’erano più persone di quanto si aspettasse ma c’erano solo circa dieci persone che erano arrivate qui vive. No, più precisamente, persone che Camar aveva incontrato.
Forse anche quando Camar stava dormendo le persone erano arrivate in questo posto. Alcune persone, come Rodriguez o Billy, morivano per le ferite, altri commettevano suicidio e un fortunato o due poteva essere salvato.
Però quest’area marittima era difficile da navigare visto che c’erano molte isole e anche nell’era moderna, con la tecnologia avanzata, se avessero guardato in basso da un aeroplano, la possibilità di essere salvato era bassa in quanto era difficile trovare una specifica isola tra tutte quelle che c’erano.
Pensando a questo, questa era un’isola triste.
“C’è una tomba. Lì.”
Camar indicò la montagna.
“Li ho seppelliti tutti. Non voglio vedere più nessuno.”
Gli occhi di Camar erano umidi e sembrava che l’acqua potesse scaturirci in ogni momento.
Aveva realizzato qualcosa. Camar era una vampira ma il fatto che avesse un lato gentile e delicato gli faceva domandare come fosse diventata una vampira in primo luogo. La natura umana che non era stata macchiata dalla natura vampiresca spuntava fuori, occasionalmente.
All’inizio pensava che fosse solo una fissazione o una recita, ma non importa quanto fosse vecchia come vampira, più era astuta, più non sarebbe stato in grado di nasconderlo.
“Gli umani sono deboli. Muoiono velocemente.
Camar mormorò con tono funereo.
“Non lo sono.”
Rispose lui.