Codename Vestia - Capitolo 6
Traduzione: A_G_V – Check: SimoDrago
Codename Vestia – Capitolo 6
Camar chiese ad alta voce
“Fatto?”
Doyeong rotolò gli occhi.
“Aspetta un momento.”
E zoppicò fuori dai cespugli. La ragazza era lì in piedi mentre teneva l’estremità della corda che lo legava. Allora Doyeong chiese.
“Con chi hai un appuntamento? Perché sei di fretta?”
“Impiegato troppo tempo.”
“Devo davvero dirti che sto cagando?”
Solitamente, come un uomo che conosceva le buone maniere, non avrebbe parlato così ma ora lo aveva detto nel modo più esplicito possibile di proposito. Ma Camar inclinò la testa e chiese.
“Cagando? Cosa significa cagando?”
Quando impari una lingua, si inizia sempre dalla parolacce, ma perché le avrebbe insegnato il francese? Quindi replicò semplicemente.
“È come questa situazione.”
Quando lui parlò, lei inclinò ancora la testa.
“Perché è questa situazione?”
Doyeong quasi ebbe il mal di testa. Camar chiedeva molti ‘perché?’ e aveva più domande di una bambina che aveva appena iniziato ad apprendere del mondo.
“Allora, ti metteresti fiori nei capelli e danzeresti il tiptap in questa situazione?”
Camar sembrò comprendere le parole di Doyeong ma alla fine si accigliò e disse.
“Difficile a dirsi, Tenente.”
Doyeong scosse le mani come se ne avesse abbastanza e superò Camar mentre puntava a un ramo che usava come sostituto per le stampelle. Camar lo seguì velocemente. Appena arrivarono sulla spiaggia, stava per caricare verso la baita ma l’uomo spinse la fune e disse.
“Aspetta. Non mi sono lavato le mani.
Allora andò naturalmente sulla spiaggia come se fosse la persona che teneva la fune. Camar esitò mentre guardava la baita ma la fune fu tesa e lei fu costretta a seguirla.
Lui alzò lo sguardo al cielo e lesse le stelle. Lo aveva realizzato quando prima aveva guardato l’ambiante ma non era sicuro, questo posto era davvero nel mezzo dell’Oceano Pacifico.
‘Dove stava cercando di portarmi la Legione?’
Guardando verso la direzione in cui la Legione stava volando, era sulla strada per l’America.
‘Il ragazzo che hanno chiamato ‘Capo’ è in nord America?’
Sentì tirar la fune. Camar era in piedi, imbronciata e disse.
“Per quanto vuoi lavarle?”
Doyeong finse di andare in spiaggia ma alla fine rimase per molto tempo come una nave arenata a riva.
“Sediamoci per un po’. È così soffocante lì.”
“Ma…”
Camar mormorò insicura se avrebbe funzionato. Doyeong scosse la mano.
“Come ho detto, non posso saltare con questa gamba. E anche se le mie gambe stessero bene, saresti più veloce.”
“Tenente era veloce. All’inizio.”
“Ho solo sfruttato gli appigli.”
Non importava cosa dicesse, non c’era alcun segno che Doyeong si stesse alzando. Visto che Camar non poteva farci niente, si sedette di fianco a lui. Di fatto, generalmente quando una persona era incarcerata, avrebbe fatto ciò che gli veniva detto di fare, a volte sarebbero anche stati costretti a farlo. Però, sembrava che Camar non avesse alcun talento in questo.
Swhaaa…
Il suono delle onde entrò.
L’uomo guardò la vampira ancora seduta. Aveva visto molti vampiri ma non ne aveva mai visto uno con un volto così bello. Il suo viso gli ricordava Olivia Hussey e Isabelle Adjani nel fiore degli anni ma Camar era più tenera e sembrava un po’ surreale. Probabilmente perché non era umana.
N/T: Olivia Hussey è un’attrice argentina naturalizzata britannica attiva dal 1965. Isabelle Adjani è un’attrice e cantante francese attiva dal 1970, viene considerata una delle migliori attrici francesi, è stata candidata 2 volte agli oscar come migliore attrice e ha vinto numerosi premi come miglior attrice.
I ricchi capelli neri le cascavano sulla sua vita seguendo le soffici curve del suo corpo. Sembrava che i nutrienti non raggiungessero le punte ma non sembravano grezzi. Se ci fosse stato un fiore dall’aspetto umano, sarebbe stato così.
Doyeong abbassò lo sguardo.
Ciò che stava pianificando di fare era davvero difficile.
La maglietta ‘I ♡ NY’ che Camar stava indossando era così vecchia che aveva un buco e l’inchiostro era così sbiadito che era quasi scomparso.
La parte inferiore del suo corpo era avvolta in un tessuto strappato e fissato con una corda ma sembrava più uno straccio che una gonna. La collana che stava indossando era stata fatta intrecciando tutti i tipi di conchiglie e qualche ornamento che sembrava aver intagliato da ossa animali. Sembravano logori.
L’esaltazione di quell’abbigliamento inquietante era la borsa a tracolla che sembrava anch’essa essere fatta in tessuto strappato e cucito con aghi spessi così che solo la forma fosse grosso modo definita.
“Dove hai preso quella maglietta?”
Quando Doyeong lo chiese, Camar guardò i suoi vestiti e rispose.
“È galleggiata fin qui.”
“Come sapevi come indossarla?”
L’espressione di Camar si oscurò.
“Non sono stupida.”
Dopotutto non c’era modo che fosse nata in quest’isola dato che sembrava provenire da qualche luogo tra l’Occidente e l’Asia. Anche se era un’isola disabitata, se ci fossero state tribù, dovrebbe aver avuto un volto più vicino a quello che avrebbe una persona indigena.
Doyeong vide l’isola curvare a destra e in lontananza scomparire.
“Cosa mangi qui?”
Non c’era modo che i vampiri potessero mangiare e vivere senza persone. Sapeva che il sangue animale era disgustoso e non commestibile per la loro specie.
Camar aprì la borsa a tracolla che stava indossando e gli mostrò l’interno.
“Mangio fiori.”
Doyeong guardò dentro alla borsa e rimase senza parole.
“Questo è…”
C’erano fiori rossi nella borsa, in questi giorni questo tipo di fiore veniva usato come materia prima per il composto organico ‘Floss’ che i vampiri consumavano invece del sangue.
Doyeong disse incredulo.
“Si diceva che i fiori da soli non dessero sufficienti nutrienti nel loro stato naturale. Quindi questo funziona?”
“Ne mangio molti.”
“Ah, è così?”
Doyeong era troppo stanco per parlare. Se fosse stato un problema che poteva essere risolto mangiandone molti, non ne avrebbero sofferto fino allo sviluppo del Floss. Ma quando guardò Camar, pensò che sarebbe stato insignificante spiegarlo quindi ingoiò le sue parole.
“Da dove viene?”
Camar indicò la montagna dietro di lui quando le venne chiesto.
“Ce ne sono tanti lì.”
I fiori erano originariamente una varietà che cresceva in posti freddi quindi era difficile trovarli nell’area circostante. Inoltre l’isola aveva un clima subtropicale.
Ma anche se ci pensava ora, non sarebbe stato in grado di capirlo quindi Doyeong smise di pensarci. Invece scelse di concentrarsi sul vero problema di fronte ai suoi occhi, proprio come farebbe un soldato.
Ad ogni modo, la cosa più importante era che questa fosse una vampira mangia fiori. Doyeong sospirò. Anche se sembrava così carina, si chiedeva cosa sarebbe successo se stesse davvero cercando di farlo ingrassare per mangiarlo. Fortunatamente le possibilità che accadesse erano diminuite. Non sembrava davvero esserci modo per lui di morire in questo posto.
C’era silenzio. Erano usciti insieme oggi ma non riusciva ancora a capire niente.
“Andiamo.”
Doyeong provò ad alzarsi dato che intendeva entrare nella baita ma finì nuovamente seduto. Non era facile per lui alzarsi senza alcun supporto.
Dopo il primo tentativo, esalò e stava per rialzarsi ma Camar, che lo stava guardando, chiese.
“Dovrei abbracciarti e trasportarti?”
“Se mi tocchi ti ammazzo.”
Doyeong provò ad alzarsi con espressione assente ma non era facile. Non importava quando fosse forte l’altra parte, era una questione di orgoglio.
Camar tese la sua mano.
“Ti aiuto.”
I suoi occhi erano sinceri mentre offriva aiuto.
Doyeong era imbarazzato ma tenne comunque la sua mano. Allora Camar lo sollevò facilmente. Doyeong era un uomo forte con 184 centimetri d’altezza e pesava più di quanto sembrasse per via dei suoi muscoli quindi la sensazione di essere tirato su gli era poco familiare.
Camar supportò Doyeong. Non sembrava avere problemi ma visto che Doyeong era più alto, quando abbassava lo sguardo poteva vedere il suo sterno.
N/T: Bah, l’autore poteva anche girarci meno intorno, sappiamo tutti cosa vede e non è di certo lo sterno…
Doyeong spostò lo sguardò al cielo e scosse la testa selvaggiamente.
“Se solo avesse la forza per sollevare non più che un cucchiaio.”
Nessuno si sarebbe aspettato che avesse appena avuto un combattimento feroce con questa vampira il cui aspetto era così bello. Anche se era venuto fuori essere una vampira mangia fiori, nessuno se lo sarebbe aspettato se avesse guardato solo dall’esterno.
“Hmm?”
Camar non comprese ciò che stava dicendo e chiese.
“Non importa.”
Camar sembrava perplessa per la sua risposta ma non chiese altro. Allora entrarono nella baita e aiutò Doyeong a sedersi. Doyeong si sentiva teso perché non poteva neanche ricordare quanto era passato da quando si era sentito così scomodo.
“Dormi, allora.”
Quindi Camar provò ad uscire. Doyeong chiese confuso.
“Dove stai andando?”
“Fuori.”
“Dove dormi?”
Non sapeva se ci fosse un altro posto quindi chiese senza pensarci e Camar indicò il pavimento della baita e disse.
“Qui. Ma qui c’è Tenente ora.”
N/T: Vi ricordo che per Camar, Tenente, è proprio il suo nome. Ecco perché in questo caso, anche se suona strano, non c’è l’articolo.
“Quindi?”
Camar indicò se stessa e poi fuori.
“Dormo fuori.”
Doyeong si accigliò. Anche se non cadeva nella categoria dei ‘vecchi’ e ‘deboli’…
“Quindi pensi che ti stia cacciando, vero?”
Camar aveva un volto che diceva che non capiva cosa intendeva. Doyeong ne era infastidito quindi si raddrizzò.
“Perché devi andare? Dormi semplicemente qui.”
Camar ne fu anche più sorpresa.
“Sono una vampira.”
“E quindi? Vuoi bere il mio sangue?”
Camar scosse la testa come se non potesse neanche immaginare tali cose.
“Ho i fiori. Non bevo sangue.”
“Allora qual è il problema? Sei preoccupata che potrei colpirti?”
Naturalmente era un’affermazione sarcastica nel senso che sarebbe andato bene anche se le sue gambe e braccia fossero state legate così. Ad essere franchi, anche se avesse cacciato Camar e dormito qui da solo, non avrebbe fatto molta differenza alla fine se lei fosse nella baita o meno se avesse avuto il pensiero di ferirlo in primo luogo.
Ma Camar inclinò la testa.
“Coprirti? Perché dovrei coprirti?
N/T: Doyeong dice colpirti 덮치기 che significa ‘sopraffare’ o ‘attaccare’/‘colpire’ mentre Camar dice 덮어 che significa ‘coprire’.
Lui aveva il mal di testa. Oggi ne aveva avuto abbastanza di cercare di avere una conversazione decente con una vampira imbranata a cui non poteva capire se mancasse semplicemente abilità linguistica o anche abilità intellettuali.
“Dormi.”
Doyeong si girò e guardò il muro. Camar esitò per un momento quindi stese qualche tessuto sotto il pilastro e si sedette. Si sdraiò sulla sua schiena nello stesso modo di Doyeong con il pilastro nel mezzo.
Camar riguardò. Doyeong sembrava davvero star bene. Allora sospirò teneramente.
“Buona… Notte, Tenente.”
“Notte.”
Disse Doyeong schiettamente e andò a dormire.
***
Camar Alzò lo sguardo al soffitto con occhi spalancati. Non riusciva a dormire quindi era semplicemente sdraiata a distanza. Improvvisamente sentì il suono dei respiri regolari provenire dalla persona che era profondamente addormentata.
Camar fu sorpresa e riguardò Doyeong, quindi chiese.
“Sei davvero addormentato?”
Doyeong non rispose. La sua schiena si stava muovendo regolarmente. Stava davvero dormendo. Un umano sdraiato a fianco di un vampiro.
Anche Camar era conscia del fatto che umani e vampiri vivevano insieme nel mondo esterno in questi giorni.
Un altro nome per i vampiri era ‘luax’ e bevevano estratto di fiori invece che sangue. Ma i vampiri erano comunque vampiri e potevano ancora bere il sangue umano se lo avessero voluto.
[Che strano umano.]
Mormorò Camar mentre guardava la sua schiena alzarsi e abbassarsi. Allora alzò lo sguardo al soffitto e si girò. Il respiro di Doyeong divenne più rumoroso mentre lei provava a star ferma.
Camar finalmente chiuse gli occhi. Era passato molto tempo dall’ultima volta che si era addormentata ascoltando il respiro di qualcuno in questo modo.
***
Doyeong aprì i suoi occhi. L’ambiente familiare di una baita catturò il suo sguardo.
‘Non era un sogno.”
Mentre ingoiava un sospiro, sentì una sensazione calda dietro di sè.
Quindi si voltò sorpreso. Era perché Camar stava dormendo vicino alla sua schiena.
L’uomo si alzò velocemente.
“Cosa succede?”