Genius doctor: Black Belly Miss - 178
Traduzione: Drago
Genius Doctor: Black Belly Miss – Capitolo 178: “Gestire le Dispute (4)”
“Spalancategli la bocca.” Ordinò freddamente Jun Wu Xie.
Bai Yun Xian, già spaventata a morte, impazzì a quelle parole. Calciò e azzannò la ferma presa delle guardie, urlava a pieni polmoni mente le scorrevano lacrime sul viso. Era una scena miserabile da vedere.
“No… No… NO… Non voglio morire! Ti prego… Ti scongiuro… Ti supplico, lasciami andare, io… Non mi opporrò mai più a te…” Singhiozzò … e mentre pregava, sapeva… Ora sapeva gli effetti del veleno consumato da Mo Xuan Fei… Non avrebbe mai osato opporsi di nuovo a Jun Wu Xie…
Il fatto che il proprio corpo potesse marcire costantemente come un cadavere ambulante… Era semplicemente troppo terrificante!!
Anche come discepola del riverito clan Qing Yun, non aveva mai scorto un veleno che avesse effetti così devastanti.
Bai Yun Xian gridò fino a perdere la voce, ma non riuscì comunque a fugire dal suo fato. Le guardie dell’armata Rui Lin forzarono la forzarono ad assumere il veleno per via orale. La prigioniera ormai ammutolita al solo sentire la pillola scendere nella propria gola tremava violentemente incapace di muovere un muscolo.
“Questo veleno non ti ucciderà. Farà solo marcire la carne, un po’ alla volta. Non preoccuparti, non morirai, quando la carne marcirà fino alle ossa, si rigenererà. Stai tranquilla, non ti ucciderà.” Jun Wu Xie la guardò freddamente, ogni parola pronunciata la fece imperturbabilmente tremare di paura.
Sopravvivere così… La morte sarebbe stata una gentilezza…
Questo voleva forse significare che sarebbe stata come uno zombie per il resto della sua vita?
La disperazione di vivere diede a Bai Yun Xian la forza per sfuggire alla presa delle guardie. Cadde ai piedi della sua spietata e fredda aguzzina. Gemette mentre pregava: “Ti supplico risparmiami, ti prego! Per favore! Risparmiami e farò qualsiasi cosa tu voglia. Qualsiasi! I miei… I miei compagni discepoli di grado più alto arriveranno presto nel Regno di Qi. Non uccidermi, prometto che non dirò una parola…”
Bai Yun Xian era completamente sconvolta, la Farfalla Min era tornata con le notizie che le persone dal clan Qing Yun sarebbero arrivate nel Regno di Qi entro cinque giorni. Si era aggrappata a questa notizia come sua ultima speranza di salvezza, ma il veleno ingerito aveva estinto anche ogni filo di luce che emanava e vedeva solo un futuro vuoto e desolato.
Se questa era la sua vita, vivendo come un orrendo mostro agghiacciante, avrebbe preferito morire!
Jun Wu Xie la guardò pregare e fece un cenno alle guardie dell’armata Rui Lin. I due soldati alzarono subito Bai Yun Xian perché le stesse davanti eretta.
“Questa medicina può contenere il veleno dentro di te. Dovrai mantenere il dosaggio o il veleno putrefacente inizierà a prendere il controllo del tuo corpo e niente potrà più salvarti.” Jun Wu Xie tirò fuori una piccola pillola e la mise davanti a Bai Yun Xian. La prigioniera aprì immediatamente la bocca, ansiosa di prendere immediatamente la medicina.
Ingoiò la pillola medicinale e negli occhi di Jun Wu Xie lampeggiò un gelido brivido.
“Ricorda cosa mi hai promesso oggi. Se mancherai la tua parola, mi assicurerò di farti soffrire un fato peggiore di quello di Mo Xuan Fei.” La avvertì freddamente.
Bai Yun Xian annuì vigorosamente. Avendo sofferto sotto le sue mani malvagie, aveva perso tutto il volere e il coraggio di confrontarla in altri modi.
Jun Wu Xie ordinò alle guardie di riportare sia lei che Mo Xuan Fei nelle loro celle e ordinò a Bai Yun Xian di consegnarle ogni informazione che aveva sulle persone del clan Qing Yun, che stavano arrivando alla Città Imperiale.
Una volta nella cella, la ragazza si inchinò sul pavimento in pietra, teneva in mano un pennello mentre per terra c’era una pergamena aperta. Le orecchie venivano riempite dai gemiti di Mo Xuan Fei e quando alzò la testa i suoi occhi incontrarono l’orrenda vista del principe, la cui carne era marcia fino alle ossa. quella’indimenticabile vista la fece sussultare dll’orrore… anche ogni altra volta che ci pensava.